Lun. Dic 23rd, 2024

Fra le diverse definizioni attribuite alla Dottrina Sociale della Chiesa, una risulta particolarmente adatta al problema dell’ora presente: “Annuncio di Cristo nelle realtà temporali”. Per dare uno sguardo alla cultura, alla società ed alla politica del mondo attuale, per comprenderne alla radice i problemi, la DSC solleva lo sguardo verso il Cielo perché sa che “non c’è soluzione alla questione sociale fuori dal Vangelo” (Leone XIII – S.G.P.II). Il cuore dell’approccio del cattolico con i temi culturali: arte, letteratura, economia, storia, educazione, scuola, ecologia, diritto, politica… sta proprio in questo “alzare lo sguardo” che è, essenzialmente, considerare le cose del tempo da un livello superiore rispetto a quello in cui stanno. Occorre dire prima Dio, poi uomo, peraltro il cammino inverso finora compiuto, non sembra avere portato grandi successi. Afferma Benedetto XVI “senza Dio non si può conoscere”. Dio si è fatto uomo in Cristo ed ha assunto nella sua persona tutto ciò che è dell’uomo. In qualche modo le cose sono tenute dall’alto. Nelle “Avventure del Barone di Munchausen” il barone narra di essere caduto in una palude, mentre affondava tra le sabbie mobili ha una delle sue idee geniali, si prende per i capelli e, sollevandosi da se stesso, si salva portandosi a riva. Le spacconate del Barone riflettono lo spirito dell’uomo contemporaneo che pretende, e presume, di autosalvarsi. Ma quella del Barone è una caricatura, invece quella dell’uomo di oggi è una iattura, perché più l’uomo pretende di vivere come se Dio non esistesse, più le sabbie mobili lo avvolgono e lo sprofondano. Quest’uomo, in Italia, nel 1946, reduce delle catastrofi del ventennio, con una Patria da ricostruire, mentre lottava per mangiare una volta al giorno, metteva al mondo Un milione 600mila bambini. Nel 2021, lo stesso uomo, satollo e con iphone13 in mano, mette al mondo 399.431 bambini. L’uomo è un essere naturale che sviluppa le sue potenze grazie alla cultura, che è “la trasformazione della natura”. Gli animali non hanno bisogno della cultura, la natura basta a se stessi. Invece l’uomo senza sviluppo culturale e senza relazione, muore. Ma alla base di ogni cultura e di ogni corretta relazionalità sociale e politica sta la religione. Senza di essa nessuna cultura è possibile. Se volete capire la grandezza dei Romani, studiate la loro religione. Se volete capire cosa ha fatto grande ciò che fu l’Occidente, studiate la religione cristiana. La ragione non sta in piedi senza la rivelazione e fra le due esiste un rapporto circolare. La ragione da sola si trasforma presto in superstizione. Sostituisce i simulacri dei santi con quelli della dea ragione e il culto a Cristo con quello al despota di turno. Afferma Romano Guardini “ogni essere è più che se stesso, ogni avvenimento significa più che non il suo stretto compiersi, tutto si riferisce a qualcosa che è al di sopra e al di là, e solo a partire da là riceve la sua pienezza, se esso scompare le cose e le situazioni si svuotano di senso”. La natura è qualcosa che rimanda ad altro, i problemi sociopolitici rimandano alla condizione antropologica in cui si trova l’uomo. Senza questo senso “altro” la natura sprofonda, perché non si regge da sola. Per questo il matrimonio svuotato dal senso religioso diventa convivenza, la sessualità diventa chimica, l’anima cervello, il creato ambiente, la persona corpo, il generare produrre, la moglie e il marito partner, l’educazione istruzioni per l’uso, l’economia speculazione, il diritto desiderio, la verità opinione, la fraternità fratellanza, la qualità quantità. La qualità del nostro sguardo cristiano al mondo dipende dall’altezza da cui parte. Cattolici politici come Thomas More, Garcia Moreno, Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi hanno lasciato un segno indelebile perché guardavano da molto in alto, con uno sguardo che impetrava un forte senso di realismo, in grado di realizzare opere concrete come, nel caso di Sturzo, casse di risparmio, consorzi agrari, cooperative etc… giunte sino a noi. Gli attivisti mazziniani e bolscevichi nella loro pretesa distopica di volere restaurare il paradiso in terra, hanno lasciato solo sangue e distruzione, la storia ne dà ampia testimonianza. La DSC è annuncio di Cristo, porta la sua luce nei problemi del mondo. La DSC non è una dottrina che si pone in alternativa alle ideologie, non è una terza via, ma è la luce che illumina i temi sociopolitici. San G. Paolo II afferma che “La DSC è del tutto originale… come adeguamento specifico alla realtà. E’ originale nella sua teologia e nella sua antropologia… come nel suo modo di vedere i problemi”.  Max Horkheimer affermava che “ogni problema sociale e politico è all’origine un problema teologico” espellere Dio dal dibattito pubblico, o farne un cappellano e, oggi, un accompagnatore, vuol dire coltivare la pretesa del Barone. Verremmo meno alla nostra vocazione se assecondassimo questa illusione. Il cristianesimo non è necessario nel dibattito pubblico, ma è indispensabile. Prova ne sia il progressivo scadimento del dibattito politico e della qualità personale dei politici stessi, oggi arrivato a livelli parossistici, al punto che l’economia ha preso il posto della politica. Nulla avviene per caso e tutto va letto, come afferma Guardini, in una chiave di senso che supera il contingente e l’apparente, con uno sguardo verso e dall’alto, lo sguardo della DSC.

Politica e momento elettorale

Come orientarsi in un voto politico nazionale, quali criteri di scelta usare? I destini della storia, per fortuna, non dipendono dall’esito di un voto, anche se il risultato ha un peso sul futuro della comunità politica. Occorre ricordare che le lotte di quaggiù sono un riverbero della battaglia che si conduce dentro il cuore di ogni uomo, una battaglia che vede in campo uomini, angeli, santi e demoni. Il dogma della comunione di santi è in atto nella storia, perché “tutto si riferisce a qualcosa che è al di sopra e al di là”…. Ma per guardare con occhi soprannaturali e discernere è fondamentale ricordare che “nella DSC il dogma del peccato originale ha un peso enorme, la coscienza del quale libera la prassi sociale da illusioni idealistiche alla Rousseau” (S.G.PI.II). Il peccato originale è un evento storico, anche se non storiografico, che la Rivelazione indica come discrimine tra due stirpi, quella del serpente e quella della Donna. Nella prima si crede, fideisticamente, che alle porte del paradiso ci sia scritto “chiuso per restauri”, un lavoro di restauro che ha visto all’opera mille utopie, il marxismo-leninismo, il nazionalsocialismo, il liberalismo, il fascismo ed oggi, progressismo e ambientalismo, condite dal politicamente corretto, dalla cancel culture e dal progressismo woke. La parola d’ordine degli utopisti è “cambiamento”. Una parola talismano, un contenitore vuoto che si può riempire di mille cose, con un esito solitamente fallimentare. I figli della Donna sanno, un sapere non fideistico, che alla porta del paradiso terrestre sta scritto “chiuso per sempre”, una chiusura densa di conseguenze sociopolitiche e culturali. Si tratta di due grandi famiglie che si scontrano, nella storia, anche a livello elettorale. Molti dei contendenti hanno così scarsa autocoscienza, da parteggiare per il primo campo senza rendersene conto. Fra questi, spesso, si incontrano “buoni” cattolici che si muovono politicamente nel campo avverso, con una incoscienza stupefacente. L’esito è l’adesione a divorzio, aborto, eutanasia, statalismo, gretinismo, multiculturalismo, e tutti gli ismi immaginabili, con un forte afflato ideologico che come persone di fede dovrebbe non riguardarli. Nel primo campo l’uomo pretende di autodeterminarsi, persino nell’identità sessuale. Non è creato ad immagine, non è convocato a partecipare alla meraviglia della vita, le cose e la natura sono mute, non gli parlano. L’uomo è un frutto casuale dell’evoluzione e sul piano sociale “l’uomo è lupo all’uomo”. I “lupi”, per non sbranarsi tra loro, hanno necessità di stipulare contratti sociali, redigere progetti politici elaborati alla luce delle ideologie. Invece dalla storia della creazione e del peccato originale emerge l’identità relazionale umana e con essa il suo stato attuale, conseguenza del fallimento del suo rapporto con Dio. I rapporti orizzontali tra gli uomini sono condizionati dal rapporto con il Creatore. In Cristo tale rapporto viene medicato, sanato, ricostituito e ricreato in modo nuovo. La possibilità di una società umana e umanizzante è legata al ripristino del rapporto verticale con Dio attraverso la Grazia. I figli del serpente danno la colpa di tutti i mali alla società e si affidano alle utopie per ricostruire l’Eden. I figli della Donna sanno che i mali della società sono curabili nell’uomo in via di salvezza. Una società a misura di uomo e secondo il piano di Dio dipende da te e da me! Non dalle “avanzate” strutture sociopolitiche. Gli unici cambiamenti realmente tali sono quelli che avvengono nel cuore. Un noto cantautore, in un suo pezzo scrive: “Cambiare il mondo è quasi impossibile, si può cambiare solo se stessi, sembra poco ma se ci riuscissi, faresti la rivoluzione”. Dopo l’ubriacatura del sessantotto, anche i campioni del nichilismo di massa sono arrivati a questa conclusione, il Genesi lo narra da millenni. Uomini nuovi, rinnovati dalla Grazia possono incidere sulla politica, non i progetti, non i programmi, che sono solo conseguenziali. E’ esperienza comune che, a parità di mezzi, è l’uomo che fa la differenza, non le strutture. Nel discernimento elettorale cerchiamo di capire a quale stirpe appartiene il partito o il candidato o, comunque, quale famiglia favoriscono le sue posizioni e le scelte politiche fatte. E’ un problema di direzione, soprattutto nelle elezioni politiche nazionali. La DSC è essenzialmente “Evangelizzazione”. E’ comprensione della indispensabilità di Cristo nella storia umana. Se Cristo è il centro della storia, vivere come se non esistesse vuol dire sbagliare storia, e chi sbaglia storia sbaglia politica! … infine, votare non è poi questo dubbio amletico del quale alcuni lamentano, è possibile una scelta di buon senso realistico a condizione di sollevare lo sguardo perché noi abbiamo fede nella Croce, non nella crocetta da mettere sulla scheda elettorale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *