Rampini è un uomo di sinistra, giovanissimo faceva il giornalista all’Unità ma oggi è una voce fuori dal coro, che tesse una narrazione critica rispetto al mainstream assumendo posizioni scomode che lascia sbigottiti i suoi stessi “compagni”. Il testo del suo ultimo libro “Grazie Occidente” è ineccepibile, non lascia nulla al caso, documentatissimo, risente in modo evidente dei viaggi e delle lunghe residenze all’estero, in Cina, negli USA, in Africa, ed altre parti del mondo dove l’autore è stato. Rampini non scrive per sentito dire, molte delle cose di cui parla le ha viste e alcune vissute. Tocca, senza timori, santi e santuari: “c’è pero un lato oscuro di Ghandi. Ricordando il suo impatto storico si sorvola con indulgenza sulla sua simpatia verso Adolf Hitler. Comprovata da un carteggio, avvenne all’insegna del principio – più machiavellico che ghandiano – per cui «il nemico del mio nemico è mio amico». Pur di indebolire l’impero inglese Ghandi non esitò a flirtare con uno dei peggiori criminali della storia del novecento” …Chi avrebbe il coraggio di scriverlo? Ma il cuore del libro è qui “L’occidente è circondato da nemici, processato per le sue colpe, sfidato da potenze aggressive (Cina, Russia, Iran) e sfiduciato dal Grande Sud Globale: tutto il resto dell’umanità, o quasi, sembra deciso a liberarsi della nostra egemonia. Sia pure dopo avere assorbito la nostra modernità”. I più accaniti carnefici dell’Occidente si trovano nelle più blasonate ed esclusive università USA ed europee, dove si pagano rette da 70.000 dollari l’anno, dove crescono i nemici di Cristoforo Colombo ed i promotori di un “odio di se” che scende in piazza con tanto di kefiah. Eppure la Cina e l’Iran copiano i nostri modelli, tanto da chiamarsi “Repubbliche” un istituto del quale né in Confucio, tanto meno nel Corano, esiste traccia. Tuttavia, grazie alla tecnologia occidentale è possibile “sfamare un miliardo e mezzo di africani. Oggi ci stiamo avvicinando a questo traguardo, l’incidenza mortale della fame e della denutrizione continua ad arretrare… I fertilizzanti chimici, le innovazioni sulle sementi, l’uso delle biotecnologie e delle manipolazioni genetiche… si sta allargando all’Africa”. Il grande apporto dell’Occidente al mondo intero è l’idea di progresso “la terra ospita sette volte più abitanti che nel 1800. Contrariamente alle previsioni pessimistiche di Malthus, l’essere umano medio oggi consuma dieci volte di più beni e servizi che nel 1800” e, citando l’economista Deirdre McCloskey afferma “L’innovazione, non lo sfruttamento, è la vera causa della rivoluzione industriale. Le idee, la morale, il linguaggio, sono la vera causa dell’innovazione”. Il testo ha il pregio di individuare alcune delle radici culturali “dell’odio di se” e del “pessimismo su noi stessi” coltivato negli atenei occidentali e diffuso nella cultura corrente, Tv, stampa, media in genere. Libri come “Furore” (1939), di John Steimbeck, oppure “Il tramonto dell’occidente (1918)” di Oswald Spengler, non a caso tradotto da Julius Evola, hanno segnato cento anni di semina antiOccidentale. Rampini non indietreggia, anzi, rincara la dose e dedica un capitolo al tema “Perché possiamo dirci superiori”. Insomma diremmo che non teme le ripercussioni ne le persecuzioni, tanto da dichiarare che se andasse in un ateneo USA dove imperano i giovani bianchi, protestanti, nati iper-privileggiati, coltivatori dell “odio di noi”, i wokisti, magari a Stanford dove già nel 1962 fu abolito il corso di “Storia della Civiltà Europea”, lì Rampini sarebbe censurato senza pietà e forse anche cacciato via senza remore, come accaduto ad illustri intellettuali non in riga con il polically correct. “Grazie Occidente” è una lettura consigliatissima, ma va implementata, perché, Rampini fa iniziare tutto dal rinascimento ma, la storia dell’Occidente e l’elaborazione della sua idea innovativa “Il Progresso”, hanno inizio molto prima. La concezione lineare della storia ha la sua premessa nella Resurrezione di Cristo, lo stargate del mondo antico chiuso nel fato e nel destino dei pagani. Gli uomini di Occidente, i gentili arricchitisi di Roma, Atene e Gerusalemme, hanno gradualmente trasferito il progresso dal piano spirituale e morale, a quello sociale ed economico.
Federico Rampini, Grazie Occidente! Tutto il bene che abbiamo fatto, Mondadori, 2024