Lun. Dic 23rd, 2024

L’aborto come diritto inserito in costituzione è l’ultima frontiera dell’abortismo mondiale, è l’aborto come dovere civile. E’ vietato interferire invitando a considerare la realtà, cioè che quello è un bambino. Si chiamano bias cognitivi, una modalità del pensiero che distorce i dati di fatto. Non si distingue più il desiderio dalla realtà, un fatto dalla sua narrazione, per cui il sesso è una questione culturale-ambientale non biologica, il cambiamento climatico è ciò che “Ultima Generazione” impone che sia. Abbiamo rifiutato il potere della Verità per assoggettarci alla verità del potere. Siamo alla distopia, il principio di realtà è stato cancellato, al suo posto regna il politicamente corretto imposto dal più forte. Le conseguenze sono diverse, dal divieto di obiezione di coscienza, alla espulsione dei pro-life dai consultori, fino alla censura per chi volesse pronunziare la parola “delitto” nel caso dell’aborto. Infine, si vuole generare paura in tutti coloro che ritengono la legge 194 una questione ancora oggetto di discussione. Intanto, 45 anni di aborto legale, hanno cambiato il sentire morale di un intero popolo e diffuso la menzogna secondo cui, quello non è un figlio. Negare l’evidenza, negare la razionalità dell’affermazione che il concepito è uomo come noi, è uno dei più grandi successi della propaganda di massa del secolo XX. 50milioni di aborti ogni anno nel mondo non fanno parte della contabilità dei 45milioni di morti ogni anno, per varie cause. Con la soppressione prenatale del bambino si uccide una persona e il futuro che era lui. Con questo atto dissennato si uccide la speranza, una virtù che ha abbandonato le nostre latitudini facendo spazio a popoli satolli nel ventre e disperati nell’anima, non è un caso che la depressione è la seconda malattia, per diffusione, nei paesi economicamente più sviluppati. Popoli che grondano tristezza e angoscia, che hanno maturato l’antropologia descritta da Josè Saramago “un’apparizione tra il nulla e il nulla: il nulla dell’anagrafe e il nulla del cimitero”. Un nulla che può essere cancellato a spese del SSN senza scrupoli e senza problemi. Intanto la demografia è impietosa, l’Italia è entrata in fase di estinzione, mancano all’appello milioni di donne e di uomini, fra i quali tutti quei bambini abortiti! Di chi le responsabilità? Di tanti! Al primo posto tutti coloro che hanno diffuso la cultura progressista che profetizzava un radioso domani di libertà e di benessere. Quel domani è l’oggi che ci presenta il conto: crisi demografica, matrimonio ridotto a contratto pro tempore, famiglia trasformata in convivenza, tramonto culturale dell’occidente. Lo chiamavano “Sol dell’Avvenire”. I nemici della vita continuano a mentire sventolando il successo dei 66.757 aborti del 2020 rispetto ai 234.000 del 1982. Una mera strumentalizzazione, perché nel 1982 nascevano circa 720.000 bambini e non esistevano le pillole del giorno prima e del giorno dopo, cioè gli aborti extra 194, peraltro nel 2021 sono nati appena 400.249 bambini (Istat). Basti pensare che nel 2018 sono state vendute 293.200 confezioni di EllaOne, la pillola del giorno dopo. La menzogna e la strumentalizzazione sono un costume abortista. Negli anni settanta le originarie proposte di legge per l’aborto, (Banfi, Brizioli e Fortuna) asserivano che ‘non meno di 20-25 mila donne’ morivano ogni anno di aborto clandestino. Com’è possibile, se negli anni tra il ’71 e il ’75 il numero annuo delle donne in età fertile morte per qualsiasi causa era fra 13 e 15 mila (Istat)? Dai fanatici dell’aborto nessuna pietà, neppure per i corpicini di quei bambini ai quali i volontari della vita, vorrebbero dare sepoltura. I funerali dei feti sarebbero “una provocazione” e “senza il consenso delle donne, una violenza”. Don Maurizio Gagliardini Presidente di “Difendere la Vita con Maria”, ha affermato “negli ultimi vent’anni abbiamo seppellito tra i 750 e 800 mila bambini”. Se una civiltà si misura dal rispetto e dal culto verso i defunti, anche dei nemici, la nostra barbarie è evidente nel momento in cui si trattano i resti degli esseri umani più indifesi, come rifiuti sanitari. La celebrazione trionfale dei cultori dell’aborto si ammanta di umanitarismo verso le donne e di indignazione verso i pro-life, in realtà è solo il grido disperato di chi vive “come se Dio non ci fosse”, come se la realtà si potesse raggirare, quella “maledetta” realtà che, alla lunga, finisce sempre con il mortificare ogni visione ideologica della vita e della morte. I senza Dio finiscono con l’essere senza uomo, in una solitudine cosmica che prima esalta, poi deprime, infine dispera ed uccide le anime, i corpi, le società e un’intera civiltà. La madre in croce della copertina dell’Espresso di cinquant’anni fa, è la crocifissione di tutti noi, è la crocifissione della speranza che, rifiutata si volge altrove, verso altri lidi, altre terre, altre umanità. Santa Teresa di Calcutta diceva “io credo che oggi l’aborto sia il più grande distruttore della pace” e lo diceva davanti agli attoniti commissari che stavano per consegnargli il premio Nobel per la pace. I Santi sono così, non si omologano, non si fanno commuovere da premi intestati ad Alfred Nobel, il quale preoccupato della sua postuma memoria, istituì il premio omonimo con fondi frutto della sua più riuscita invenzione, la dinamite.
Società Domani

Un pensiero su “ABORTO. Da delitto, a diritto, a DOVERE.”
  1. L’attacco alla vita ed alla famiglia è la catastrofe più grande che l’umanità sta vivendo. Speriamo che il Signore ponga fine a tutto ciò.

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